Al ristorante vorrebbe che ci sedessimo vicini, separati solo da uno spigolo; solitamente invece mi siedo davanti a lei, all'altro lato parallelo del tavolo.
Mi rimprovera a ragione, siamo un po' troppo distanti: quando cerco le sue mani; quando ci sussurriamo qualcosa.
La verità è che non voglio perdermi lo spettacolo dei suoi occhi, dei suoi sorrisi che aprendosi invadono l'orizzonte dei miei pensieri.
Il tavolo ci tiene distanti, quel poco che basta a desiderare che sparisca in fretta. Che finisca la bottiglia di vino nascosta nel ghiaccio col suo sentore secco e chiaro d'estate.

No comments:
Post a Comment