Saturday, October 20, 2012

due mondi

In genere non sognava. O se sognava, al risveglio non ricordava nulla. Capitava che deboli frammenti di sogno rimanessero appiccicati al muro della sua coscienza, senza che lei riuscisse a rintracciare il filo della trama. Restavano soltanto piccoli pezzi sconnessi. Dormiva molto profondamente e i suoi sogni si annidavano in luoghi remoti. Erano come pesci che vivevano negli abissi del mare senza mai arrivare alla superficie. E se pure l'avessero raggiunta, la diversa pressione dell'acqua avrebbe mutato il loro aspetto.
Ma da quando era cominciata la vita clandestina in quell'appartamento, sognava quasi ogni notte. Sogni chiari e reali. Mentre sognava, si svegliava, e per un po' faticava a capire se si trovava nel mondo della realtà o in quello dei sogni. Per Aomame era un'esperienza nuova. Guardava la sveglia digitale sul comodino. Il display indicava: 1.15, 2:37, 4:07... Allora chiudeva gli occhi e tentava di riaddormentarsi, ma non era facile. Due mondi si contendevano silenziosamente la sua coscienza.

(1Q84 libro 3 - Murakami Haruki)

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